Cattedrale di S. Agata – Piazza del Duomo di Catania
La cattedrale di Sant’Agata è la principale sede del culto cattolico di Catania, ubicata nel lato sud-est di piazza del Duomo. È dedicata alla vergine e martire patrona della città di Catania. Il tempio è stato più volte distrutto e riedificato dopo i terremoti e le eruzioni vulcaniche che si sono susseguite nel tempo. La prima edificazione risale al periodo 1078-1094 e venne realizzata sulle rovine delle Terme Achilliane risalenti ai Romani, su iniziativa del conte Ruggero, acquisendo tutte le caratteristiche di ecclesia munita (cioè fortificata). Già nel 1169, un terremoto catastrofico la demolì quasi completamente, lasciando in piedi solo la parte absidale. Nel 1194 un incendio creò notevoli danni ed infine nel 1693 il sisma che colpì il Val di Noto la distrusse quasi completamente.
Mercato del pesce – Pescheria di Catania
La Pescheria di Catania occupa la sua attuale sede dall’inizio del XIX secolo, quando venne creata la galleria per il mercato ittico scavando nel 1814 il terrapieno delle mura cinquecentesche. Col tempo l’esercizio si estese alle vicine piazza Alonzo di Benedetto e piazza Pardo, fino ad arrivare agli archi della Marina su via Dusmet. Oggi è una delle attrazioni turistiche della città, in quanto assume gli odori, i sapori e i colori dei suq islamici, pur trovandosi nella quinta del palazzo dei Clerici e delle mura del ‘500. I prodotti venduti sono quelli tipici della riviera ionica: spigole, triglie, pesce spada, cozze, ricci di mare etc.
Monastero San Nicolò L’Arena – Monastero dei Benedettini Catania
San Nicolò l’Arena o San Nicola l’Arena èè un complesso ecclesiastico situato in piazza Dante nel centro storico di Catania e costituito da un importante edificio conventuale benedettino e da una monumentale chiesa settecentesca. Fu fondato da monaci provenienti dall’omonimo monastero situato nei pressi di Nicolosi che a metà del XVI secolo chiesero al senato cittadino l’autorizzazione a edificare entro le mura, poiché minacciati dalle eruzioni dell’Etna e dalla presenza di briganti. Per la sua allocazione prettamente urbana può essere considerato un convento, ma popolarmente viene chiamato Monastero dei Benedettini. Data la superficie occupata, circa 210 x 130 m², è ritenuto per estensione il più vasto complesso monastico d’Europa, dopo il Palazzo Nazionale di Mafra.
Teatro Romano di Piazza Stesicoro
Il teatro romano di Catania è situato nel centro storico della città etnea, tra piazza S. Francesco, via Vittorio Emanuele, via Timeo e via Teatro greco. Il suo aspetto attuale risale al II secolo ed è stato messo in luce a partire dalla fine del XIX secolo. A est confina con un teatro minore, detto odeon.
Teatro Romano Odeon di Catania
Il Teatro Odeon fu costruito nel II secolo, la data precisa è incerta, ma il tipo di architettura fa propendere per l’epoca tra gli imperatori Adriano e Antonino Pio. Fu raggiunto dalla lava del 252-253 ma non distrutto. Nel V secolo Teodorico re degli Ostrogoti lo utilizzò quale cava di materiale da costruzione per la edificazione di edifici in muratura e, successivamente nell’XI secolo, anche Ruggero II di Sicilia ne trasse ulteriori strutture e materiali per la costruzione della Cattedrale di Sant’Agata, sulle cui absidi si riconoscono ancora le sue pietre perfettamente tagliate usate, forse, anche nel Castello Ursino in età federiciana. Nel XIII secolo, secondo la tradizione, furono adoperati i suoi vomitoria (gli ingressi) da parte degli Angioini per accedere nella città durante la cosiddetta Guerra dei Vespri. Nel secolo successivo gli ingressi furono murati e il rudere venne inglobato nella rete di fortificazioni Aragonese (1302). Una messa in sicurezza del rudere si ebbe con il piano di costruzione delle mura di città nel 1550; vennero abbattuti il primo e il secondo piano e con le stesse macerie avvenne il riempimento delle gallerie. Dopo il terremoto del 1693, fu definitivamente sepolto per poi essere trasformato in piazza d’armi. In seguito vennero sfruttati gli estradossi delle gallerie superstiti come fondamenta per le nuove abitazioni, nonché per la facciata neoclassica della chiesa di San Biagio, nota anche come ‘A Carcaredda, cioè la fornace.
Via Etnea di Catania
La via Etnea è la strada principale del centro storico di Catania. Si snoda nella direttrice sud-nord, ha un andamento rettilineo ed è lunga circa tre chilometri. Va da piazza del Duomo al Tondo Gioieni. La strada è stata recentemente ripavimentata, con selciato in pietra lavica dell’Etna, ed è ora un’isola pedonale nel tratto che va da piazza del Duomo ai Quattro Canti. Nel tratto che dai Quattro Canti va fino al giardino Bellini è invece percorsa dai soli mezzi pubblici e dai taxi. È la via degli acquisti ed una delle strade più frequentate della città sia di giorno che nelle ore notturne. Infatti nelle strade circostanti esistono un centinaio di locali fra ristoranti, birrerie, pub pizzerie. I palazzi costruiti lungo la via Etnea furono edificati nello stile del barocco siciliano dagli architetti Giovan Battista Vaccarini e Francesco Battaglia; vennero edificate ben sette chiese che partendo dalla cattedrale sita in piazza Duomo proseguivano con la basilica della Collegiata, la chiesa dei Minoriti, la chiesa di San Biagio, la chiesa del Santissimo Sacramento, la chiesa di Sant’Agata al Borgo e la chiesa della Badiella. Lungo il suo percorso vennero costruiti molti palazzi della nobiltà catanese ed edifici pubblici.
Mercato di Piazza Carlo Alberto di Catania
Il Mercato di piazza Carlo Alberto popolarmente chiamato Fera ‘o Luni, cioè fiera del Lune o fiera del lunedì, è assieme alla Pescheria, il mercato più antico di Catania. La fiera che vi si svolge oggi è settimanale, con la sola eccezione della domenica, ed ha un vasto assortimento di prodotti: dalla gastronomia all’abbigliamento, dai casalinghi ai prodotti etnici, fino all’ortofrutta e alla vendita di giocattoli. Il mercato negli ultimi decenni è diventato un vero crocevia internazionale, con commercianti provenienti da tutto il mondo.
Monte Etna
L’Etna (Mungibeddu o ‘a Muntagna in siciliano) è un complesso vulcanico siciliano originatosi nel Quaternario e rappresenta il vulcano attivo terrestre più alto della Placca euroasiatica. Con le diverse eruzioni ad esso connesse ha modificato incessantemente il paesaggio, minacciando spesso le diverse comunità umane che nei millenni si sono insediate intorno ad esso. La sua superficie è caratterizzata da una ricca varietà di ambienti che alterna paesaggi urbani, folti boschi che conservano diverse specie botaniche endemiche ad aree desolate ricoperte da roccia vulcanica e periodicamente soggette ad innevamento alle maggiori quote. Il 21 giugno 2013 la XXXVII Sessione del Comitato UNESCO, riunitasi a Phnom Penh, ha insignito il Monte Etna del titolo di Patrimonio dell’Umanità.